L'Archivio storico del Convento

L’archivio conserva la documentazione prodotta dai frati agostiniani di Genazzano a partire dalla seconda metà del Trecento.

L’archivio rispecchia le vicende della comunità: una pergamena del 1353 testimonia la presenza dei frati agostiniani nel piccolo convento extraurbano di S. Francesco in località “la Pescara” (presso l’attuale Cimitero di Genazzano), dove dimoravano già nel 1284, anno in cui vi si tenne un capitolo della provincia romana. Fu fondato probabilmente dai francescani (poi trasferitisi nel convento di S. Pio). Un’altra pergamena del 27 dicembre 1356 contiene l’atto di donazione con cui i Colonna concessero agli Agostiniani di trasferirsi all’interno del centro abitato presso la chiesa di Santa Maria “della Piazza” o del Buon Consiglio.

Nei tre inventari più antichi (1417, 1434-1437 e metà XV sec.), pergamenacei, l’importanza del convento è evidente dalla grande quantità di proprietà urbane e fondi rustici e dalle molte donazioni (in beni stabili e suppellettili sacre) offerte dai Colonna, signori di Genazzano, e dai genazzanesi più o meno facoltosi. Un documento prezioso è il Retractum pecuniarum in cui sono contabilizzate le offerte di 66 donatori del XV secolo alla cappella della Madonna del Buon Consiglio (cfr. Ivana Ait, Il “Retractum pecuniarum per la Madonna del Buon Consiglio: una contabilità devozionale, in Analecta Augustiniana 82, 2019, pp. 29-53).

Alla scoperta dell’immagine della Madre del Buon Consiglio nel 1467 seguirono pellegrinaggi e guarigioni miracolose. L’archivio conserva il secondo protocollo notarile in cui il notaio conferiva fede pubblica alle testimonianze sulle guarigioni. Il primo protocollo andò perduto, ma fu letto e riassunto dal padre De Orgio nella sua pubblicazione dedicata alla Madonna del Buon Consiglio (1748).

Malgrado l’archivio conservi tante preziose memorie, soltanto una minima parte della documentazione più antica è pervenuta ai nostri giorni. Oltre a pochi spezzoni per l’età più antica, la documentazione inizia ad essere conservata più regolarmente a partire dal 1567. Molto ricca la documentazione contabile relativa a:

- gli ampliamenti e rifacimenti della chiesa e del convento realizzati tra il 1621 e il 1629 e tra il 1774 e il 1779;

- le vicende storiche del convento in età moderna e fino ai nostri giorni;

- la diffusione della devozione alla Madre del Buon Consiglio a partire dal Settecento e l’archivio della Pia Unione Primaria;

- la documentazione riguardante i personaggi più rilevanti nella storia della comunità agostiniana: il beato Stefano Bellesini (Trento 1774-Genazzano 1840), esemplare figura di pastore di anime, attento alle sofferenze degli umili; il genazzanese David Aurelio Perini (1868-1935), storiografo agostiniano e molti altri;

- di riflesso, sono documentate le vicende sociali di Genazzano dal Seicento a oggi, la storia della spiritualità locale, i mutamenti dei regimi politici, del paesaggio agrario, dei lavori e dei mestieri.

Tra le scritture ottocentesche si segnala, tra l’altro, il catasto dei beni del convento (1821), abbellito da disegni che raffigurano non solo alcuni edifici come le chiese di Santa Maria e di Santa Croce, ma anche scene di lavoro contadino e di caccia. Tra la documentazione novecentesca si conservano alcune scritture che testimoniano il momento terribile del bombardamento (1944) e gli anni difficili della ricostruzione post-bellica che videro tra i protagonisti il parroco padre Giovanni Eramo.

Nella sezione iconografica sono conservati disegni e planimetrie, immagini a stampa della Madre del Buon Consiglio e numerose foto che tramandano volti e immagini di Genazzano.

L’archivio comprende inoltre:

- gli archivi parrocchiali (registri dei battesimi, cresime, matrimoni, morti, ecc.) delle parrocchie di S. Maria e di S. Giovanni, nonché alcune unità provenienti dall’archivio parrocchiale di S. Paolo e dall’archivio parrocchiale di S. Nicola;

-  l’archivio della Pia Unione di Maria SS.ma del Buon Consiglio, fondata nel 1753;

-  registri di confraternite diverse (cospicuo è il fondo della Confraternita della Madonna del Rosario);

- l’archivio del soppresso Pio Istituto di Carità o Opera Pia Chiara Vannutelli;

- atti notarili, in pergamena, estranei agli interessi del Convento e riguardanti personaggi di Monte San Giovanni Campano (al quale si riferisce un atto del 1317, il più antico conservato nell’archivio), Paliano, Genazzano, Cave, Vivaro;

- un protocollo notarile contenente atti stipulati dal 1466 al 1500; si tratta del più antico protocollo notarile esistente di Genazzano; il codice finì, per vicende ignote, sul mercato antiquario dove fu acquistato nel 1924 dal padre Davide Aurelio Perini (il resto dell’Archivio notarile di Genazzano è conservato presso l’Archivio di Stato di Roma, sede distaccata di Via Galla Placidia);

- nove registri provenienti dai conventi agostiniani dei SS. Bartolomeo ed Agostino in Ripi (FR), di S. Agostino di Roma, di S. Stefano di Cave (RM), di S. Tommaso da Villanova di Castel Gandolfo (RM), dell’Eremo della SS.ma Trinità di Soriano al Cimino (VT); è noto come la mobilità dei frati tra i diversi conventi provocasse spesso anche migrazioni del materiale archivistico e bibliografico.

Il materiale archivistico è in gran parte inventariato. Alle sommarie e parziali inventariazioni prodotte dal padre Pietro Belgrano (1871) e dal padre Agostino Felice Addeo (1946) si sono affiancate altre recentissime inventariazioni realizzate nell’ambito dei progetti finanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana.

La regestazione analitica delle pergamene più antiche (1317-1431) e la trascrizione degli antichi inventari sono stati realizzati a cura di Paola Piacentini e Piero Scatizzi e sono stati negli Analecta Augustiniana”, 71 (2008), pp. 203-265.

L’archivio è aperto alla consultazione pubblica previo appuntamento con il Direttore, P. Rocco Ronzani (domiciliato in Roma, Via della Scrofa 80, tel. 06 68801962 – rocco.ronzani@gmail.com).

 

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