La Beata Petruccia
La Serva di Dio Petruccia, venerata da sempre nell’Ordine agostiniano, insieme altre sue agostiniane secolari di Genazzano, Potenzia e Santa, visse nel XV secolo è ha legato la sua vita alla Venuta della Madonna del Buon Consiglio. La venerazione per questa Serva di Dio, chiamata Beata in tutte le fonti antiche e nel santorale agostiniano allegato alle antiche Costituzioni, non è stata ratificata solennemente dalla Suprema autorità della Chiesa perché non è mai stato avviato un regolare processo di riconoscimento del suo culto che pure sarebbe auspicabile. Finora è sulla bocca di tutti i fedeli e i pellegrini: la Beata Petruccia.
Lo storico agostiniano Davide Aurelio Perini così scrive di lei:
«Era questa veneranda e piissima donna vedova di Giovanni di Antonio Polani o Scolari da Nocera, ma domiciliato a Genazzano, devotissima, siccome lo era stato pure il marito, dei religiosi Agostiniani, officianti la chiesa di S. Maria del Buon Consiglio, dei quali avea vestito l’abito in qualità di terziaria, o mantellata. Il marito era stato per molto tempo procuratore dei medesimi; e riscuoteva tanta fiducia da aver affidati in sua casa gli oggetti più preziosi della chiesa. Alla fiducia ed all’affetto che gli portavano i religiosi egli corrispondeva con non minor venerazione ed attaccamento, tanto che poteva dire: quel che è mio è ancor vostro. Donò egli infatti alla chiesa e al convento preziose suppellettili e una vigna. Tra i molti legati da lui costituiti in favore delle Chiese e Fraternite di Genazzano… vi è pur quello di fiorini 60 per una campana alla Chiesa di S. Maria del Buon Consiglio».
D.A. Perini, Genazzano e il suo territorio, Roma 1924 (ristampa anastatica, 1993), p. 87.