Il Museo

Il Convento settecentesco annesso alla Basilica ospita un piccolo e ben organizzato Museo del santuario che venne sistemato nell’anno 1974, nella cornice delle celebrazioni bicentenarie della nascita del Beato Stefano e della costruzione del Convento stesso (1774).

Il Museo occupa due corridoi paralleli (S. Giovanni Battista e della Campana) uniti ad H da una lunga galleria e un mezzanino dove è stata raccolta nel tempo la scelta e preziosa collezione di cimeli e opere d’arte che Pontefici, santi, personaggi illustri e semplici pellegrini hanno lasciato in dono alla Madre del Buon Consiglio.

Corridoio di San Giovanni Battista

È il primo corridoio cui si accede uscendo dalla Sacrestia monumentale del Settecento. Prende il nome da una statua di marmo del secolo XV, attribuita di Andrea Bregno, raffigurante San Giovanni Battista. In questo corridoio trovano posto numerosi quadri (secoli XV-XIX), gli affreschi staccati dalla cantoria della Chiesa (opera di Tito Troya degli inizi del XX secolo) e una statua della Madre del Buon Consiglio, commissionata per le processioni.

Galleria centrale

Solenne e caratteristica, con il ballatoio terminale semicircolare, la lunga Galleria centrale accoglie i quadri originariamente esposti nel Convento (i più antichi) e altri donati al santuario, soprattutto da Papa Leone XIII.

Nelle vetrine della Galleria sono esposti alcuni tra i paramenti antichi più belli e preziosi come le pianete dei secoli XVII-XIX donate da pontefici e illustri famiglie. Di notevole pregio è il parato commissionato da papa Innocenzo X Pamphili donato al santuario dal successore Alessandro VII Chigi e anche altri che, per ragioni di conservazione e di tutela, vengono esposti attraverso una turnazione che permetta di non sottoporli eccessivamente all’usura.

Nei grandi quadri appesi in alto è possibile ammirare parte delle tante testimonianze di gratitudine espresse alla Vergine Madre del Buon Consiglio “per grazia ricevuta” (riconoscibili dalla sigla PRG): cuori e altri oggetti in lamina argentea di ben poco valore materiale ma di sconfinato valore spirituale; si tratta infatti della più bella testimonianza di secoli e secoli di devozione, preghiera e fiducia nella Madre di Dio invocata quale Madre del Buon Consiglio.

Dalla Galleria centrale si accede al Negozio degli oggetti religiosi e dei ricordi del santuario.

Corridoio della Campana

Al termine della Galleria centrale si accede alla Galleria detta “della Campana”.

  • Sulla destra:
  • Campana del 1424: la tradizione vuole che suonasse da sola quando, nel vespro del 25 aprile 1467, apparve l’immagine della Madonna. E da tempo immemorabile, ogni 25 del mese, viene solennemente ricordata la “Venuta” proprio con lo scoprimento della Santa Immagine al tocco del Campanone, all’ora del vespro;
  • quadri e altri paramenti sacri: notevole una raffigurazione della miracolosa traslazione della Madonna da Scutari a Genazzano (del XVIII secolo) e il grande Crocifisso ligneo del XVII secolo;
  • in una piccola stanza che si affaccia sulla Galleria sono raccolti altri cimeli e doni offerti al santuario;
  • dalla Galleria si accede alla Sala Convegni (già antico refettorio degli Agostiniani, con capienza di circa 100 posti a sedere), opera dell’architetto Nicola Fagioli. È uno spazio luminoso arredato con tavoli e stalli di noce originare e da grandi quadri donati dal papa Leone XIII. Sulla parete di fondo è affrescata una Moltiplicazione dei pani e dei pesci del pittore di Taddeo Kuntze (1777). Sull’ingresso trova posto un bel ritratto del cardinale genazzanese Vincenzo Vannutelli, fratello del cardinale Serafino, due figure centrali della vita della Chiesa a cavaliere tra XIX e XX secolo.
  • Sulla sinistra della Galleria si accede a comodi servizi igienici per i pellegrini e alla “Sala Ristoro”, una sala accoglienza dove poter consumare il pranzo al sacco.

Piano superiore (mezzanino)

Accessibile attraverso una scala dal corridoio di San Giovanni oppure con un comodo ascensore, il Mezzanino conserva ex voto, cimeli e doni al santuario e in due stanze sono custodite le memorie del Beato Stefano Bellesini che visse qui durante gli anni della sua presenza a Genazzano.

 Al centro del ballatoio è stata collocata una bella statua di san Nicola da Tolentino di Francesco Morini (1870). San Nicola è il primo santo dell’Ordine degli eremitani di S. Agostino, patrono delle anime del Purgatorio e, nel passato, compatrono di Genazzano. Il suo culto è diffuso in tutto il mondo e si irradia dal suo santuario di Tolentino (Macerata).

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