Papi devoti alla Madre del Buon Consiglio
I Papi lungo i secoli hanno dimostrato una particolare attenzione verso il santuario di Genazzano e diversi tra loro vennero anche in pellegrinaggio prima e durante il loro pontificato.
Papi che si sono occupati del santuario e della diffusione della devozione alla Madre del Buon Consiglio
Paolo II
Tre mesi dopo l’evento miracoloso del 1467, Paolo II inviò a Genazzano due vescovi affinché ottenessero informazioni più dettagliate su quanto era accaduto, con il compito poi di riferirgliele e per valutare l’autenticità dei fatti accaduti. Non si dispone della relazione dei due prelati, ma dovette essere positiva poiché Sisto IV, il successore di Paolo II, inviò generose offerte al santuario.
Sisto IV
Il 15 giugno 1475 confermò la donazione della chiesa di Santa Maria ai padri Agostiniani, fatta nel 1356 dal signore di Genazzano Pietro Giordano Colonna, e donò loro numerosi privilegi, indulgente e benefici.
Alessandro VI
Avendo avuto notizia che ignoti avevano depredato il convento annesso al santuario, il Papa Borgia emanò bolla di scomunica contro i malfattori il 15 maggio 1502.
Gregorio XIII
Concesse l’indulgenza alle anime del purgatorio per le quali viene celebrata una messa quotidiana presso l’altare della Madonna
Innocenzo XI
Innocenzo XI il 17 novembre 1682 dispose che la Madre del Buon Consiglio fosse incoronata con duplice corona d’oro. Il Pontefice motivò tale decisione con queste parole: “dopo aver ricevuto la relazione delle cose mirabili che Dio si è degnato e si degna di operare per intercessione della Beata Vergine Maria nella chiesa di Santa Maria di Genazzano, il Capitolo di San Pietro in Vaticano ha stabilito di incoronare l’immagine con rito solenne”.
Clemente XI
Il Papa, di famiglia originaria dell’Albania, concesse l’indulgenza plenaria nella festa dell’apparizione (25 aprile) e per tutta l’ottava ai devoti visitatori del santuario.
Benedetto XIV
Con breve del 2 luglio 1753 approvò la PIA UNIONE della Madonna del Buon Consiglio (già nel 1790 gli iscritti erano 19.000).
Leone XIII
È stato uno dei pontefici che più ha beneficato con la sua munificenza spirituale e materiale il santuario di Genazzano.
"Non più in potere di visitare il Santuario se non fossero state così le cose, senza dubbio vedremmo un altro pellegrinaggio di un Vicario di Cristo all’altare della Madre del Buon Consiglio verso il quale prova profonda devozione. Il rev. Mons. Guglielmo Pifferi, sacrista di Sua Santità e Curato della Parrocchia Vaticana, riferisce che lungamente ha veduto Leone XIII assorto in preghiera dinanzi alla bella copia del sacro originale di Genazzano, che domina l’altare maggiore della cappella Paolina, eretto in suo onore per le affettuose cure di Pio IX". (così scrive Mons. Giorgio Dillon nel 1893 La vergine Madre del Buon Consiglio).
Il fatto di non potersi recare a Genazzano, non impedì a Leone XIII di accrescere il decoro del santuario e di promuovere in tutto il mondo la devozione alla Madre del Buon Consiglio. Queste sono le principali iniziative che prese in tal senso:
- nel 1884 approvò il nuovo Ufficio con la Messa per il giorno della festa della Madre del Buon Consiglio (25 aprile);
- nel 1892 concesse lo scapolare con le indulgenze che egli stesso volle ricevere e indossare fino alla morte;
- il 17 marzo 1903 elevò il santuario alla dignità di Basilica romana minore;
- il 22 aprile 1903 ordinò di inserire nelle litanie lauretane l’invocazione “Mater Boni Consili, ora pro nobis”.