San Giovanni Paolo II
Pontefice, Wadowice 18 maggio 1920 – Città del Vaticano 2 aprile 2005
San Giovanni Paolo II visitò il santuario di Genazzano giovedì 22 aprile 1993. Volle farsi pellegrino ai piedi della Madre del Buon Consiglio in preparazione alla visita pastorale che di li a poco avrebbe compiuto in Albania. Questo il suo discorso dopo la recita del Rosario:
“Sono venuto ai piedi della Vergine del Buon Consiglio ad invocare, insieme con voi, la materna protezione di Maria sul viaggio apostolico che, a Dio piacendo, compirò domenica prossima. Come sapete, infatti, mi recherò in Albania, Paese che ha subito lunghi anni di oppressione e di autentica persecuzione religiosa. Là mi sarà dato, per la prima volta, di incontrare la Comunità cattolica ed assicurare a quei nostri fratelli nella fede il sostegno e la comunione della Chiesa intera. Sin d’ora affido alla Vergine Santissima il loro futuro. Possano con l’aiuto di Dio esprimere sempre in piena libertà e in costante fedeltà al Vangelo la loro vitalità spirituale e missionaria.
Carissimi, a voi è ben noto il profondo legame che unisce questo Santuario alla città di Scutari, dove domenica ventura celebrerò l’Eucaristia ed ordinerò quattro Vescovi albanesi. Da Scutari proviene l’immagine della Madonna del Buon Consiglio qui venerata: secondo una pia tradizione, essa trasmigrò dalla chiesa che là l’ospitava, scampando così miracolosamente all’invasione turca del 1467.
Vi ringrazio per questa accoglienza, per questa numerosa presenza durante l’incontro di oggi. Vi raccomando anche tutti i nostri fratelli albanesi, sull’altra sponda del Mare Adriatico, con cui siete tanto legati attraverso questa immagine della Madonna del Buon Consiglio.
Ringrazio la vostra comunità di Genazzano, ringrazio il signor sindaco, tutti i membri della Giunta, tutti i concittadini. Ringrazio la vostra parrocchia affidata ai Padri Agostiniani, il parroco e tutti i suoi collaboratori. Che la Madonna sia sempre per voi un segno di cristiana speranza, per tutti e per ciascuno, per le vostre famiglie, per le vostre comunità di vita e di lavoro, per la vostra città di Genazzano”.
Giovanni Paolo II in Albania benedisse la prima pietra del nuovo santuario della Madre del Buon Consiglio da ricostruirsi nel luogo esatto in cui si trovava prima della sua distruzione, avvenuta nel 1967, da parte della sacrilega mano del regime comunista. Il Papa donò anche una copia dell’immagine della Madre del Buon Consiglio di Genazzano, realizzata dal pittore genazzanese Dante Ricci, quasi a simboleggiare il ritorno della Signora e Protettrice dell’Albania nella sua terra. In questa importante data per l’Albania, dal balcone dell’arcivescovato di Scutari, il Papa affidò l’Albania e tutto il suo popolo alla Madonna di Genazzano e d’Albania con le seguenti parole:
”Vergine del Buon Consiglio! A Te si innalza la supplica di questo popolo, che da tempo immemorabile Ti ama e Ti onora. A Te oggi l’Albania consegna le sue speranze e le sue pene, i suoi desideri e i suoi bisogni, le molte lacrime versate e l’anelito ad un futuro migliore. Volgi, o Madre, il tuo sguardo su questo popolo, accogline i propositi generosi, accompagnalo nel suo cammino verso un avvenire di giustizia, di solidarietà e pace…. Maria vi protegga sempre! Protegga tutti gli angoli della vostra terra; raggiunga gli albanesi residenti nei Balcani e gli Albanesi dispersi nel mondo. L’intercessione potente di Maria ottenga la pace soprattutto là dove da troppo tempo ormai infuria una guerra assurda seminatrice di sangue fraterno. Madre del Buon Consiglio, apri le menti e i cuori, assicura all’Albania e all’umanità intera il dono della concordia e della pace”.
Il 27 maggio 1995, tornando alle giornate del suo pellegrinaggio in Albania, così disse ai fedeli albanesi giunti a Roma per salutarlo:
“È vivo in me il ricordo dei momenti di intensa preghiera vissuti nella Cattedrale di Scutari e del Regina Coeli, cantato dal balcone dell’Arcivescovado. Come dimenticare, poi, il clima di festosa cordialità in cui si svolsero, all’inizio e al termine della visita, gli incontri con la popolazione di Tirana e con le Autorità albanesi? Furono momenti indimenticabili, nei quali si rivelarono con toccante immediatezza le doti di gentilezza e di spontaneità che caratterizzano l’animo della vostra gente.
Cento anni or sono la Madonna del Buon Consiglio fu proclamata Patrona d’Albania e ad essa fu consacrato il vostro popolo. Per ricordare e celebrare questo evento avete voluto venire in pellegrinaggio a Roma ed al Santuario di Genazzano, dove io stesso mi raccolsi in preghiera alla vigilia del viaggio in Albania, per affidare quella visita alla vostra Patrona. La madre della Chiesa non cessa, lungo i secoli, di tracciare nel mondo, in Europa e, in particolare, su questa “rotta” che congiunge le due sponde del Mare Adriatico “ponti” di preghiera e di cristiana solidarietà.
Carissimi, in voi accolgo e saluto tutti i vostri connazionali: non solo i cattolici ma anche gli ortodossi, devotissimi della Madre di Dio, ed i musulmani, che pure di Maria hanno grande venerazione. Auspico che questo pellegrinaggio costituisca una vibrante invocazione di pace per i popoli d’Europa e in particolare dei Balcani. Sia incitamento a rinnovato impegno di pacifica convivenza tra gli appartenenti alle diverse religioni, presenti in Albania. La storia della Chiesa, fecondata dal sangue dei martiri, mostra che il vostro Paese possiede una speciale vocazione in fatto di accoglienza reciproca e di tolleranza. Possa l’Albania diventare sempre più patria dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso! Quale più degno motivo di vanto per voi che quello di essere additati, in Europa e nel mondo intero, ad esempio di dialogo, di non-violenza, di accettazione reciproca? Al termine del secondo millennio, su cui grava purtroppo la memoria di laceranti conflitti religiosi, è provvidenziale ogni testimonianza del fatto che la vera fede non ammette costrizioni e violenze”.