La facciata della Basilica

Realizzata nel 1840, l’attuale facciata fu disegnata da un padre agostiniano, Giustino Fanucchi, priore del convento di S. Maria Novella di Bracciano, assistito dall’architetto Cornetti.

È costituita da sei pilastri ionici a fusto, scanalati per due terzi, le cui coppie centrali corrispondono ai pilastri interni che dividono in tre navate la Basilica. Il frontone rettilineo è a forma triangolare, con cornice fregiata di dentelli e timpano liscio.

Il portale in marmo bianco del secolo XV (sotto l’archivolto centrale), già destinato alla chiesa quattrocentesca della beata Petruccia, fu ricollocato in facciata nel luglio-agosto del 1621 da Angelo Beltrami, scalpellino di Cave. Rilevante importanza storica ricoprono il medaglione (nel timpano) e l’iscrizione (sotto il timpano, tra due stemmi dei Colonna) del portale che ricordano l’evento miracoloso del 25 aprile 1467.

Le porte laterali hanno una semplice inquadratura in marmo bianco con cornice di riparo al di sopra. Furono rifoderate in metallo dal falegname Trifogli nel 1845.

I mosaici risalgono al 1956. L’artista F. D’Urso realizzò: la Madre del Buon Consiglio (sul timpano), l’omaggio del beato Pio IX in visita a Genazzano (riquadro a sinistra), l’omaggio di Leone XIII (riquadro a destra); S. Canevari realizzò: il Beato Stefano tra gli appestati (lunotto centrale), lo stemma dell’Ordine di sant’Agostino (sopra il lunotto, a sinistra) e lo stemma del Comune di Genazzano (a destra).

Il portone in bronzo fu commissionato per celebrare il V Centenario dell’Apparizione del 1467. È opera del valente scultore Giuseppe Niglia (1966). Si risente, nel progetto iconografico, l’evento del Sacrosanto Concilio Vaticano II da poco conclusosi: il fuoco poderoso dello Spirito ha “fuso” la Chiesa che ora riemerge rinnovata dal magma incandescente. In alto, a sinistra, il Peccato originale e, a destra, le Nozze di Cana; al centro, Giuditta che uccide Oloferne, e la Deposizione dalla croce. Su tutta la parte inferiore, Maria e gli Apostoli nel Cenacolo nel giorno della Pentecoste. E la celebrazione del titolo conciliare: MARIA, MADRE DELLA CHIESA!

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